GIORGIO FILIPPETTI (Il sognatore)
YBEL CRUZ (Nasten'ka)
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Dal 2021
Adattamento originale di Luca Guerini dall'omonimo racconto di Fedor Dostoevskij SINOSSI: Una donna attende il promesso sposo alla stessa ora per quattro notti, lì conoscerà un sognatore e ben presto i due inizieranno a conoscersi... CITAZIONE: Io lo amo ma questo dovrà passare, deve passare, questo non può non passare. Sarà finito oggi stesso magari perchè io lo odio, perchè lui mi ha preso in giro, non mi avrebbe lasciato come avete fatto voi. NOTE DI REGIA: Questo racconto era destinato a diventare uno dei capolavori dell'umanità, portato al cinema anche da Mastroianni, se chiedete a chiunque tre parole chiave vi dirà sicuramente " Ottocento", "Nasten'ka" e "San Pietroburgo" ebbene in questo spettacolo ho voluto togliere la cornice storica, la città e i suoi protagonisti per portare sul palco l'essenza stessa dell'opera che l'ha resa universale. date da annunciare
SI PARLA DI NOI :
Lo spettacolo di Luca Guerini “Le notti bianche” è una sfida. È un ottimo lavoro sulla decontestualizzazione. I personaggi mantengono i loro caratteri e vengono tratteggiati con una precisione psicologica superlativa, ma perdono i propri nomi che richiamano l’estero. Non ci sono più nemmeno i nomi di luoghi. La sfida è questa: riusciranno i personaggi, lontani da noi nel tempo e nello spazio, a parlare al pubblico dell’Italia odierna? Ogni spettatore risponderà a tale domanda in perfetta autonomia, l’inviterei solo a riflettere sul fatto che, attuata la decontestualizzazione, l’azione può svolgersi in ogni dove. Ma il testo racconta pur sempre una relazione fra un uomo e una donna, un sognatore e una mediatrice fra il sogno e la realtà. Il tema è universale, gli spettatori si riconoscono nei personaggi e si lasciano coinvolgere dal racconto. È quell’intrigante momento in cui il teatro diventa un happening. Quasi per magia, dietro la quale si avverte tanto lavoro sulla vita scenica creata e ricreata ad arte, gli spettatori, pur conoscendo bene la trama dostoevskiana, hanno l’impressione di assistere a un qualcosa di insolito di cui è impossibile prevedere lo sviluppo e la conclusione. Segno che il teatro accade veramente qui ed ora, ed è un merito indiscusso del regista Luca Guerini e degli attori Giorgio Filippetti e Ybel Cruz. È curioso vedere lo spostamento degli accenti nel gioco degli attori. È come se la vera protagonista di questa storia fosse la donna. L’uomo ha pur sempre la sua importanza in qualità di narratore di quello che accade. Ma è, indubbiamente, la donna colei che tiene le fila e porta avanti l’azione, provoca l’uomo e innesca quel meccanismo che siamo inclini a chiamare “destino”. Giorgio Filippetti lavora sulla timidezza e, al contempo, sulla generosità del proprio personaggio nel cedere alla donna il più spazio possibile. Ybel Cruz impressiona con la propria eccezionale espressività e verve interpretativa. Guidata dal regista, Ybel trascende dall’età dichiarata del suo personaggio (diciassette anni) e fa un ottimo uso della sua ricca esperienza teatrale: ciò aiuta a creare le sfaccettature del carattere della donna che vengono fuori non solo al livello interiore, ma anche e soprattutto a quello esteriore. Si può dire che i cambiamenti d’umore della protagonista femminile si manifestano nei gesti, movimenti e perfino nelle danze. La protagonista de “Le notti bianche” nella sua versione gitana, dall’aspetto all’animo, si presenta agli spettatori vera e sincera, credibile ed attendibile. È un gioco congiunto del costume (gonna lunga, camicia a maniche larghe, scialle fatto volteggiare attorno alla figura dell’attrice), dei gesti e dei movimenti di lei, delle danze accennate o richiamate con pochissimi elementi (tango, flamenco). Olga Matsyna per SlashArt |