MANUELA BOCCANERA (Lei)
TIERRY DI VIETRI (Lui)
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Prima edizione nel 2018
di Luca Guerini SINOSSI : Una coppia si sveglia nel cuore della notte dopo non essersi parlata per tre anni, riaprendo un discorso che entrambi ritenevano chiuso... CITAZIONE : Perché questa sera sei tornata a farmi ricordare quelle cose, non perché le abbia dimenticate, assolutamente: esse fanno parte del mio essere come questo braccio o questi denti, ma sembra che tu voglia la coccola di un’attenzione, come se fossi una moglie trascurata, piuma delicata o oggetto dimenticato in una stazione di provincia NOTE DI REGIA: Questo testo porta lo spettatore all'interno delle mura domestiche di questa coppia difficile. Può ascoltare il loro lessico, andare nel loro dramma e farlo proprio. 5 sett - FALCONARA M.MA - Corte del Castello
6 sett - URBINO - Orto Botanico 7 sett - STAFFOLO - Piazza della Libertà 1 dic - ORVIETO - Teatro Santa Cristina 9 mag - MILANO - Internazionale Brera 10 mag - VARESE - TuMiTurbi SI PARLA DI NOI :
Il testo ci presenta una lunga concatenazione di eventi molti dei quali si rivelano dei colpi di scena abilmente costruiti e messi insieme per un effetto esplosivo. La storia parte un po' in sordina dai problemi di coppia per poi passare da un romanzo rosa ai colori come giallo e noir. L'escalation di drammaticità ci porta a scoprire, in un'indagine fatta al contrario, non l'assassino, ma le ragioni di un omicidio non premeditato. Il testo, sicuramente degno di partecipare alle rassegne e ai festival teatrali, interessa per i suoi risvolti sociali. In fondo, l'autore tratta l'argomento sbancato da poco al cinema nel film "Un mondo a parte" di Riccardo Milani: l'isolamento degli abitanti delle comunità montane che ne provoca l'alterazione della sfera emotiva. Per dirlo con i personaggi della pellicola, "la montagna lo fa". Ma, a differenza dell'opera cinematografica, lo spettacolo di Luca Guerini è meno ironico e molto più critico nei confronti dei suoi personaggi isolati (e isolatisi deliberatamente!) dal mondo, sempre più alienati e sempre più lontani dalle regole della convivenza civile tra gli esseri umani. L'alienazione di entrambi i personaggi, marito e moglie che si spostano fra la casa al mare e quella in montagna, inizia tre anni prima del periodo in cui si svolgono i fatti narrati. Succedono cose dopo le quali lui e lei non si parlano più. Tornando al dialogo, questi due ripercorrono la loro storia rammentandone prima solo i momenti felici. Ma non riescono a ingannarsi. Il loro passato è inamovibile ed inesorabile nel presentare loro i conti. Entrambi cercano di cancellare dalla mente qualsiasi riferimento al concetto di "colpa". Qui l'autore è molto attento nel farci riconoscere i guru moderni del nuovo "star bene" individuale e collettivo: la cancellazione di vergogna e di colpa viene da loro consigliata proprio come una cura e un rimedio a un benessere duraturo. La colpa è ciò che ci blocca nel nostro agire, ed è giusto liberarcene. Luca Guerini pone un punto di domanda alla fine di tale affermazione e su questo costruisce a sua avvincente storia." Inconcludente, poi" - lo potrebbe affermare il protagonista maschile dello spettacolo. Ma lo potrebbe dire di sé pure la protagonista femminile. Il suo operato di alienazione non si basa sugli errori commessi, ma sui concetti solitamente positivi e universalmente osannati come lealtà e complicità. Una donna fedele che sposa la causa dell'uomo è un personaggio ideale di una qualsiasi saga eroica. In questa storia le qualità così valide non la esaltano, anzi. La portano ad essere inconcludente. La società che ammette l'isolamento e l'esclusione dei suoi membri a causa del loro isolamento geografico può definirsi inconcludente. Ecco le riflessioni che vengono a caldo, subito dopo la visione dello spettacolo. İnterpretato da Thierry Di Vietri e Manuela Boccanera, "Inconcludente, poi" è un interessante e coinvolgente concertato di due voci che si rincorrono, si aiutano, talvolta si rifiutano per poi tornare a cercarsi. Ci sono, in questo concertato, pure le voci che non sentiamo. Quella della vittima. Quelle dei carabinieri. Quelle della legge e della giustizia. L'azione si svolge in soli due luoghi differenziati dalla scenografia e dalle luci. Nonostante la povertà di allestimento scelta dalla regia come un mezzo espressivo aggiuntivo, gli spostamenti evocati nel testo sono molto chiari, e la dinamicità degli eventi lascia lo spettatore con il fiato sospeso. L'assenza di musiche registrate, scelta stilistica del regista, qui aiuta a rendere ancora più precipitoso il corso degli eventi. Funzionano bene, in questo spettacolo, anche le sottolineature create da Luca Guerini e sviluppate da lui in molte delle sue messe in scena. La ripetizione di una parola o di un'intera frase che niente ha a che fare con la "repetition game" del teatro di lingua inglese. Le sottolineature di Luca Guerini sono più drammaturgiche: sono parole o espressioni dette da un personaggio che un altro personaggio stenta a capire e ripete per assimilare oppure apprezza e ripete per emulare. Altre sottolineature sono parole ed espressioni che i personaggi pronunciano all'unisono: i rari casi in cui due o più persone condividono un pensiero, a volte, perfino alla propria insaputa. Un mezzo, forse, un po' didascalico che assume, però, nello spettacolo "İnconcludente, poi" la sua massima forza espressiva. Coinvolgente. Travolgente. Sconvolgente. "Inconcludente, poi" . Olga Matsyna |